Genova Film Festival

HABITAT – NOTE PERSONALI

HABITAT – NOTE PERSONALI

habitat pic1HABITAT – NOTE PERSONALI
Emiliano Dante (2014, 55’, documentario)

SOGGETTO, SCENEGGIATURA, FOTOGRAFIA, SUONO, MONTAGGIO E MUSICA Emiliano Dante; SCENOGRAFIA Guido Bertolaso; INTERPRETI Paolo De Felice, Alessio Di Giannantonio, Emiliano Dante, Valentina Soccorsi, Gemma Giuliani, Roberta Lucrezi; PRODUZIONE Emiliano Dante;

 

LA TRAMA
Habitat è un film che racconta la vita a L’Aquila dopo il terremoto, evento che ha fatto notizia ma che per molti si è trasformato in esperienza duratura e quotidiana. È uno sguardo da dentro, un film montato in un progetto C.A.S.E., lavorato nello stesso clima che narra (come peraltro Dante aveva già fatto in Into the blue, il film ambientato e realizzato nella Tendopoli di Collemaggio, nel 2009). È la storia, lunga cinque anni (dall’esperienza nella tendopoli fino ad oggi), di tre compagni di tenda. È anche il tentativo di esprimere ed esplorare i significati del terremoto attraverso l’esperienza personale, di elaborare un lutto collettivo utilizzando un linguaggio cinematografico complesso.

L’AUTORE
Emiliano Dante, L’Aquila, 1974. Insegna storia dell’arte contemporanea all’Università di Cassino e negli ultimi anni ha diretto il Festival del documentario d’Abruzzo di Pescara. Si è inizialmente formato come fotografo ed è approdato al cinema al termine di un percorso artistico articolato, in cui ha toccato pittura, scrittura, teatro e musica. Come regista ha esordito nel 2003 con la serie di cortometraggi The Home Sequence Series, incentrati sui luoghi fisici e simbolici della propria casa. Dopo altri cortometraggi, ha realizzato il documentario Into the Blue (2009), presentato al Torino Film Festival, e il lungometraggio Limen (omission) (2012), il suo esordio nel lungometraggio di finzione. Habitat (2014) prosegue il suo lavoro attorno alla tematica dell’abitare.

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