Genova Film Festival

OMAGGIO A VITTORIO GASSMAN

OMAGGIO A VITTORIO GASSMAN

GASSMAN TRATTA DELLE BIANCHE

in collaborazione con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale

Lunedì 29 giugno, ore 21
La tratta delle bianche di Luigi Comencini (90’, 1952)
Presenta il Genova Film Festival il direttore artistico Cristiano Palozzi. Con la partecipazione del critico cinematografico Renato Venturelli e del regista e sceneggiatore Giovanni Robbiano. Introduzione musicale con il M° Giovanni Ricciardi, violoncellista. In collaborazione con la Cineteca Nazionale.

LA TRAMA Genova. Manfredi organizza traffici di donne. Tra le ragazze adescate c’è Alda, che grazie all’aiuto del suo amico Carlo riesce a sottrarsi al giro. Per vendicarsi, Manfredi coinvolge Carlo in un furto e subito dopo lo denuncia alla polizia. L’uomo finisce in prigione e Alda, per pagargli un avvocato, accetta di partecipare, in cambio di premi, a una maratona di ballo organizzata a sua insaputa da Manfredi per adescare ragazze inesperte. Dopo ore di ballo ininterrotto Alda è costretta a fermarsi, anche perché incinta. Senza aver ricevuto la ricompensa promessa, viene portata in ospedale in seguito a un malore. Qui viene raggiunta da Carlo, che nel frattempo è riuscito a evadere con quattro amici. Ma Alda gli muore fra le braccia. Assieme agli altri evasi, Carlo cattura Manfredi e i suoi collaboratori, e li sottopone a una sorta di processo con giuria popolare. La sentenza è l’impiccagione. Ma prima che la condanna venga eseguita interviene la polizia che arresta tutti, giudici e giudicati.

L’AUTORE Luigi Comencini (Salò, 1916- Roma 2007), è stato un regista e sceneggiatore italiano. Padre della commedia all’italiana (insieme a Risi e Monicelli), ha diretto alcuni tra i maggiori attori italiani. Nel 1948 gira il suo primo lungometraggio, Proibito rubare, nel quale si evidenzia subito la sua attenzione ai problemi legati all’infanzia. Attenzione ricorrente in altre sue opere quali ad esempio: Son tornata per te del 1953, Incompreso del 1966, l’inchiesta I bambini e noi del 1970, lo sceneggiato televisivo di grande successo Le avventure di Pinocchio (con Nino Manfredi nei panni di Geppetto) del 1971, Cuore del 1985 (sempre per la TV), e Marcellino pane e vino del 1991. Al 1949 risale il suo primo film comico, L’imperatore di Capri, con Totò. Nel 1953 firma Pane, amore e fantasia, con Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida, vincitore dell’Orso d’Argento a Berlino, al quale fa seguito Pane, amore e gelosia l’anno seguente, inaugurando la corrente della commedia all’italiana. Alberto Sordi e Silvana Pampanini recitano ne La bella di Roma (1955). Realizza poi Mariti in città (1957) e Mogli pericolose (1958). Nel 1960 Sordi è protagonista di quello che è considerato il suo capolavoro, la tragicommedia Tutti a casa. Dirige la Cardinale in La ragazza di Bube (1963) e Sordi torna protagonista ne Lo scopone scientifico (1972) con Silvana Mangano e Bette Davis. Il giallo La donna della domenica (1975) è invece interpretato dal trio Mastroianni-Bisset-Trintignant. In due film ad episodi del ‘76, dirige Nino Manfredi e Monica Vitti in Basta che non si sappia in giro, e gestisce brillantemente l’equivoco incontro di un prete maturo (Alberto Sordi) e una sensuale ragazza (Stefania Sandrelli) in un ascensore bloccato in Quelle strane occasioni. Comencini sceglie Tognazzi per l’interpretazione di un personaggio spregevole ne Il gatto (1977), e inserisce i maggiori attori e attrici del panorama italiano e francese di quegli anni – Sordi, Tognazzi, Sandrelli, Depardieu, Girardot – ne L’ingorgo – Una storia impossibile (1979). Negli anni ottanta dirige un irriverente Beppe Grillo in Cercasi Gesù (1982) e un ottimo Bernard Blier in Voltati Eugenio (1980). Nel 1989 torna alla commedia con Virna Lisi e Michel Serrault in Buon Natale… buon anno (1989), il film con cui si congeda dal cinema. Durante la sua lunga e ricca carriera Comencini ha ricevuto diversi importanti riconoscimenti. Tra gli altri: l’Orso d’argento al Festival di Berlino per Pane, amore e fantasia (1954), il David di Donatello per la migliore regia (Incompreso, 1967), e il Leone d’oro alla carriera nel 1987, alla Mostra del Cinema di Venezia.

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