Genova Film Festival

Bobby Sands, eroe d’Irlanda: vita e morte di un’icona di libertà attraverso gli scritti dal carcere in un racconto tra proiezioni, letteratura e musica

Bobby Sands, eroe d’Irlanda: vita e morte di un’icona di libertà attraverso gli scritti dal carcere in un racconto tra proiezioni, letteratura e musica

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A Palazzo Ducale omaggio a Bobby Sands tra proiezioni, letteratura e musica. Il prigioniero irlandese, morto a soli 27 anni e diventato icona di libertà in tutto il mondo, verrà ricordato durante una grande serata a La Storia in Piazza nei giorni in cui avrebbe compiuto 70 anni

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L’omaggio a Bobby Sands durante La Storia in Piazza, la manifestazione sulla Storia più importante in Italia, è concertato in un evento composito che prevede l’incontro con esperti dei temi trattati, proiezioni di cortometraggi, filmati di repertorio ed estratti di documentari, letture e un momento musicale dal vivo. L’evento, a cura di Cristiano Palozzi, regista e direttore del Genova Film Festival, si terrà a Genova a Palazzo Ducale presso la Sala del Minor Consiglio sabato 16 marzo alle ore 22 a ingresso libero fino a esaurimento posti. Verranno presentati dagli autori estratti dal libro “Scritti dal carcere. Poesie e prose” (ed. Paginauno) che vede peraltro la prefazione di Gerry Adams, storico Presidente dello Sinn Féin, volto noto alla Storia per essere stato parte fondamentale del processo di pace culminato con l’Accordo del Venerdì Santo del 1998 e coi trattati successivi. Il libro, progetto editoriale di Sara Agostinelli curato da Riccardo Michelucci ed Enrico Terrinoni, è un testo di incredibile valore storico-sociale, che raccoglie decine di scritti prodotti da Sands di nascosto in carcere su pezzi di carta igienica e cartine per sigarette. Tra gli ospiti della serata Tullia Ardito (direttore Casa circondariale Genova Marassi) e Riccardo Michelucci (giornalista, traduttore e grande conoscitore del conflitto anglo-irlandese), con interventi dei registi Paolo Campana e Luca Pastore e del gruppo Mo Chara che suonerà l’adattamento del brano “Back home in Derry”, la più famosa rebel song irlandese scritta da Sands in prigione e portata alla notorietà da uno dei più importanti cantautori irlandesi di sempre, Christy Moore. L’evento, dal titolo “Bobby Sands, eroe d’Irlanda: vita e morte di un’icona di libertà attraverso gli scritti dal carcere in un racconto tra proiezioni, letteratura e musica”, vuole essere un tributo all’attivista nordirlandese che proprio in questi giorni avrebbe compiuto 70 anni ed è concertato in una serata dedicata a libro e carcere che prevede anche l’incontro con il magistrato ed ex Presidente del Senato Pietro Grasso.

“Mister Robert Sands, un prigioniero nel carcere di Long Kesh, è morto oggi alle 1,17 del mattino. Si è tolto la vita rifiutando cibo e cure mediche per 66 giorni”. Questo il breve annuncio del governo britannico che comunicò al mondo la morte avvenuta il 5 maggio 1981 di uno dei più noti leader dei rivoluzionari irlandesi. Oltre 100.000 persone parteciparono ai funerali di quello che è diventato per l’Irlanda tutta un simbolo della resistenza contro le angherie britanniche, gli orrori del carcere, le torture e la violenza dei secondini. Dopo anni di soprusi perpetrati ai danni della sua famiglia e dei suoi concittadini da parte dei lealisti protestanti, che di fatto costruirono una società basata su una forte segregazione etnico-religiosa nei confronti dei cattolici, Bobby Sands a 18 anni entrò nell’IRA, qualche mese dopo la strage della Bloody Sunday. Protagonista della stagione dei troubles, venne arrestato nel 1976 senza prove a suo carico e fu condannato a 14 anni. Insieme ai suoi compagni di cella rivendicò lo status di prigioniero politico, prima attraverso la blanket protest, poi con la dirty protest, infine con lo sciopero della fame che spense la sua vita a soli 27 anni dopo 6 anni di prigionia in condizioni di detenzione di atroce disumanità, nei famigerati Blocchi H del carcere “Maze”, vicino a Belfast. Durante la reclusione riuscì a produrre una grande quantità di scritti, memorie e poesie, scrivendo su pezzi di carta igienica e cartine per sigarette, nascondendo una piccola penna nel suo corpo, riuscendo persino a farsi pubblicare sul giornale Republican News con lo pseudonimo “Marcella” (nome di sua sorella). Poche settimane prima della morte i nordirlandesi riuscirono a farlo candidare e a farlo eleggere al Parlamento del Regno Unito. L’allora Primo ministro britannico Margaret Thatcher, che nel corso degli anni affrontò le continue richieste dei carcerati con estremo cinismo negando loro una vita più dignitosa, appellò Sands dopo la sua morte come un “criminale che aveva scelto di togliersi la vita”.

Tra gli ospiti

Riccardo Michelucci, giornalista (Avvenire, Focus Storia, Rai Radio 3, Radio Svizzera Italiana), traduttore e studioso del conflitto anglo-irlandese. Il suo ultimo libro è “Guerra, pace e Brexit. Il lungo viaggio dell’Irlanda”. Ha tradotto e curato testi letterari di autori irlandesi classici e contemporanei tra cui gli scritti dal carcere di Bobby Sands.

Tullia Ardito vanta una lunga esperienza nel campo della gestione delle case circondariali. Dal 1997 è dirigente penitenziario in diverse carceri italiane, tra le quali quelle di Biella, Vercelli e Ivrea. Approda in un carcere importante come quello di Marassi, da tempo colpito dal problema del sovraffollamento.

La Storia in Piazza

La Storia in Piazza, organizzata da Fondazione Genova Palazzo Ducale con la partecipazione di Ministero della Cultura, Comune di Genova, Regione Liguria e Camera di Commercio, è una rassegna su grandi temi storici non riservata agli specialisti, concentrata in quattro giorni densi di proposte: conferenze, interviste, spettacoli, concerti, laboratori e attività per le scuole, mostre, tutti ruotanti intorno al tema scelto annualmente, che quest’anno è “Libro e libertà”.

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